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Il fiume di parole e d'immagini sul Giappone che si riversò in Occidente dopo il 1860 lo configurò per sempre come l'idillica terra del monte Fuji, coi laghi sereni punteggiati di vele, le geisha in pose seminude e gli indomabili samurai dalle misteriose armature. Il fascino che i guerrieri giapponesi e la loro filosofia di vita esercitarono sulla cultura del Novecento fu pari soltanto al desiderio di conoscere meglio la loro storia e i loro costumi, per svelare i segreti di una casta che prima di sconfiggere il nemico in battaglia aveva deciso, senza rinunciare ai piaceri della vita, di educare il corpo e la mente a sconfiggere i propri limiti e le proprie paure, per raggiungere l'impalpabile essenza delle cose. Prefazione di Roberto Badaracco.